IL MIO PRIMO TRIATHLON
di Benedetta Cecchini Saulini
Aspettative, entusiasmo, ansia e adrenalina, un pieno di emozioni indimenticabili. Quando, correndo, ho sentito il tifo degli Orange e dei miei amici mi sono caricata e ho messo lo sprint.
La mia prima gara a Sabaudia non la dimenticherò mai, a partire dai mille pensieri del giorno prima, fino alla gioia e alla soddisfazione dell’arrivo. È stata l’ennesima conferma: il triathlon è uno sport bellissimo in cui si concilia il benessere della mia mente, del mio corpo e del mio spirito.
Pensando alla me di dieci o venti anni fa di strada ne ho fatta: dalla pallavolo che mi ha fatta crescere e appassionare quando ero adolescente, fino alla corsa che mi ha portata a partecipare alle prime competizioni. L’allenamento fisico, e quindi mentale, è sempre stato per me una risorsa fondamentale e una fonte di appagamento irrinunciabile.
Quando ho visto, da spettatrice, la prima gara di triathlon, ho sentito che dentro di me si era acceso qualcosa. Certo, alcuni elementi mi preoccupavano: tra tutti, il nuoto e le transizioni. Mai prima avevo nuotato in modo agonistico eppure, un po’ grazie alla mia determinazione, un po’ grazie a consigli e input preziosi, in primis da parte del mio allenatore Roberto Tedde, mi sono dedicata all’allenamento e preparata al meglio per affrontare la mia prima gara, talvolta anche combattendo contro il mio corpo che non sempre era in piena salute.
Sole, mare piatto e acqua calda mi hanno aiutata: la nuotata, nonostante le mie preoccupazioni, è stata fantastica e ha preceduto una corsa liberatoria. Una serie di coincidenze, conoscenze e occasioni, ma soprattutto la mia curiosità e la mia passione per lo sport mi hanno fatta avvicinare al mondo del triathlon che oggi, grazie al mio team, mi entusiasma come non mai.